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Diffusione del “nuovo coronavirus” - cancellazioni di prenotazioni da parte di turisti provenienti dalla Cina

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e le Autorità della Repubblica Popolare Cinese, a seguito di alcuni casi di polmonite virale registrati nella città di Wuhan, nella provincia cinese dell’Hubei, hanno confermato di aver identificato un nuovo Coronavirus (nCov-2019).

Diffusione del “nuovo coronavirus” - cancellazioni di prenotazioni da parte di turisti provenienti dalla Cina

Casi di diffusione del coronavirus sono stati successivamente identificati anche in altre aree della Cina (tra cui Provincia di Guangdong, Municipalità di Pechino, Municipalità di Shangai) e nelle regioni amministrative speciali di Hong Kong e Macao.

Nel corso del mese di gennaio 2020, un numero limitato di pazienti affetti da coronavirus è stato registrato anche al di fuori della Cina, in Thailandia, Giappone, Corea del Sud, Stati Uniti, Taiwan, Singapore, Vietnam, Australia, Nepal, Malesia, Francia.

Non si può escludere che il numero di casi di coronavirus al di fuori della Cina, anche in Paesi diversi da quelli elencati, aumenti. Dalle 10.00 ora locale di Pechino del 23 gennaio 2020, le autorità cinesi hanno sospeso i collegamenti aerei dalla città di Wuhan.

L’Associazione cinese dei servizi turistici (China Travel Service Association - CTSA) ha annunciato che, su ordine del Ministero della Cultura e del Turismo cinese, sono stati sospesi temporaneamente tutti i viaggi di gruppo sia all’interno della Cina che all’estero.

L’Amministrazione dell'aviazione civile cinese ha inoltre richiesto alle compagnie aeree e alle agenzie di viaggio di fornire rimborsi gratuiti ai clienti che hanno acquistato precedentemente biglietti aerei.

Alcuni tour operator e portali di prenotazione di soggiorni stanno chiedendo agli alberghi cinesi la disponibilità a non applicare penali in caso di cancellazione delle prenotazioni per arrivi previsti dal 22 gennaio all'8 febbraio 2020.

Analoga disponibilità a non applicare penali ci risulta sia stata chiesta ad alberghi italiani per i casi di cancellazione delle prenotazioni, relative a clienti provenienti dalla Cina con data di arrivo dal 22 gennaio all'8 febbraio, ciò anche al fine di prevenire la diffusione dell'epidemia e venire incontro alle difficoltà dei turisti cinesi.

Occorre peraltro evidenziare che in alcuni casi si tratta di clienti impossibilitati ad arrivare in Italia, e che, sulla base della normativa vigente, non possono ritenersi "inadempienti".

In tali ipotesi, pertanto, le aziende non sono comunque legittimate ad applicare le penali previste per i casi di inadempimento contrattuale, e, ove richiesto, dovranno restituire quanto ricevuto a titolo di caparra o di prepagamento.

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